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São Mateus, 2 settembre 2023

Aggiornamento: 6 feb

Oggi all'università federale si è tenuta una giornata di studio sull'accesso dei giovani neri all'istruzione. Il Centro Reconstruir a Vida è stato invitato a presentarsi con una performance artistica. I nostri ragazzini di favela sono stati bravissimi. Disinvolti e coinvolgenti, con le loro danze e la capoeira hanno fatto un figurone, suscitando - anche grazie all'abilità del maestro Rogério - l'entusiasmo e la partecipazione dei presenti.



Visti lì, sembrava naturale. Ma poi li abbiamo accompagnati alle loro case. In realtà stamberghe. È stato un lungo giro tra le estreme periferie, dove si vive nel più asoluto degrado, fisico e morale. In una manciata di minuti, da un capo all'altro della scala sociale. Che poi non è affatto una scala: piuttosto un precipizio, una scarpata da cui si può cadere, ma che è difficilissimo risalire.


I nostri ragazzini ci provano. Con i loro talenti, la loro sensibilità, creatività e fiducia nella vita. Il Centro li sostiene e li incoraggia; dà loro gli strumenti culturali ed offre un indispensabile supporto psicologico. Qui incontrano figure di riferimento che compensano le carenze e la disgregazione del contesto familiare e l'abbrutimento dell'ambiente che li circonda. Trovano, soprattutto, la prospettiva di una vita piena, serena, dignitosa; in cui nutrire affetti e valori; che includa bellezza e possibilità di realizzazione.

L'opposto di droga, criminalità, prostituzione, sfruttamento, morte prematura e violenta. La chiave sono l'educazione e l'istruzione, impartite con affetto, rispetto e rigore. Far loro conoscere l'università - innanzi tutto la sua esistenza -, fargliela percepire come una realtà in cui possono progettare di entrare vuol dire aprire una porta, abbattere il muro - che sembra invalicabile - dell'esclusione; dare concrete radici ed ali vigorose al sogno.

"Sonho que se sonha só pode ser pura ilusão; sonho que se sonha juntos é sinal de solução" [Un sogno che si fa da soli non è che vuota illusione, ma un sogno che si fa insieme è già l'inizio di un cambiamento]. Così un canto molto amato e diffuso nei progetti e movimenti sociali.

"Sognare insieme" è la formula magica che trasforma la deprivazione in progetto, la desolazione in speranza, l'impotenza in possibilità, la violenza in solidarietà, la solitudine in comunità, l'esclusione in partecipazione. Accompagnata dal suono del berimbau e dell'atabaque, consente veramente di fare della vita una danza: A dança da Vida.


Grande abraço, bom sonho e boa Vida a todas e todos. Axé


Francesco e Maria

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